Descrizione botanica generale
Il nome scientifico della pianta dell’ulivo è Olea Europaea e appartiene alla famiglia delle Oleaceae. Si tratta di una pianta da frutto molto preziosa per l’alimentazione ed ha le sue origini storiche nel Vicino Oriente dove, già in tempi antichissimi, era stato scoperto il valore nutrizionale dei suoi frutti.
Prima che questa pianta inizi a produrre i suoi frutti devono passare dai tre ai quattro anni mentre la piena produttività verrà raggiunta solo intorno al nono decimo anno di vita. Trattandosi di una pianta molto longeva (nelle sue condizioni climatiche ideali può arrivare a vivere anche mille anni), la sua maturità completa sarà raggiunta intorno al cinquantesimo anno di vita.
Sono piante tipiche delle zone del bacino del Mediterraneo, dal clima molto mite.
Possono raggiungere dimensioni imponenti e monumentali: i tronchi nodosi e coriacei possono arrivare a venti metri di altezza e le chiome possono coprire una circonferenza che arriva a dodici metri.
I rami, quando giovani, sono verdi e flessibili ma in età matura possono raggiungere anch’essi dimensioni piuttosto importanti.
Le foglie dellÂ’ulivo sono piuttosto coriacee e lanceolate di colore verde scuro nella parte superficiale e di colore grigio argento nella parte inferiore.
I fiori invece sono molto piccoli e bianchi, hanno un profumo molto intenso e sbocciano lungo i punti in cui due foglie si incrociano. Le infiorescenze sono a grappolo e raggruppano da 10 a 15 fiori quadripetali. La fioritura dellÂ’olivo avviene tra aprile e giugno.
I frutti sono delle drupe e maturano a partire da settembre e fino a tutto l’inverno, a seconda delle zone e anche delle diverse specie. Il colore dell’oliva può andare dal verde vivo al verdastro, dal violaceo al nero. Il frutto si compone di due parti, una esterna carnosa e una interna legnosa che costituisce il nocciolo che racchiude il seme della pianta. Se la pianta non viene concimata e innaffiata regolarmente, la fruttificazione avviene ad anni alterni.

Coltivazione
La posizione ideale per la crescita sana di un ulivo deve essere sufficientemente soleggiata e al riparo dai venti troppo freddi. Per questo il loro habitat naturale, come abbiamo detto prima, è quello del bacino del mediterraneo, con le sue temperature abbastanza miti anche in inverno. L’ulivo è una pianta che si adatta facilmente a diversi tipi di terreni, anche a quelli sassosi e calcarei ma preferisce i terreni argillosi e freschi, preferibilmente ben drenati.
Per quanto riguarda le concimazioni, sarebbe buona regola fertilizzare il terreno con letame e fertilizzanti minerali già prima della messa a dimora della pianta.
Successivamente è buona regola usare concimi minerali e organici all’inizio della primavera.
Per moltiplicare la pianta di ulivo si ricorre raramente alla semina a causa della sua crescita molto lenta. È preferibile fare ricorso al metodo della talea, piantando rami di quattro o cinque centimetri di diametro e quaranta centimetri di lunghezza, utilizzando un terriccio universale da tenere sempre umido e ben drenato. Altro metodo di moltiplicazione è quello di ripiantare i polloni radicali che annualmente si formano alla base della pianta o all’interno degli ovuli presenti sul suo fusto. Per variarne la specie poi non è raro che si ricorra alla tecnica dell’innesto che si effettua in primavera, con gemme vegetanti.

Ulivo vecchio
Ulivo secolare
Basilico serra
Ulivo secolare
Olive salentine
Olive

Annaffiatua
Per quanto riguarda le annaffiature c’è da dire che l’olivo è una pianta che vegeta anche in assenza di acqua e questo è uno dei motivi per i quali è ampiamente diffuso nel sud della nostra penisola, soggetto spesso a forti siccità. Tuttavia la sua coltivazione intensiva negli ultimi anni ha visto l’impiego della pratica dell’annaffiatura sempre più spesso, allo scopo di migliorare le produzioni. Le annaffiature devono essere non troppo abbondanti e possibilmente somministrate tramite impianti a goccia o a micropioggia, lasciando che il terreno si asciughi completamente prima di effettuarne un’altra.

Potatura
La potatura dellÂ’albero di ulivo cambia a seconda dello scopo per il quale si tiene lÂ’albero.
L’olivo ornamentale va potato fin da giovane per dargli una forma il più armoniosa possibile e, negli anni, andranno eliminati solo i rami secchi o malati.
Per quanto riguarda invece la potatura di produzione, essa andrebbe effettuata almeno ogni due anni, dopo la produzione, eliminando i rami che per quella campagna hanno prodotto molti frutti e diradando di poco i rami giovani. Per quanto riguarda gli alberi di olive da mensa invece sarebbe buona abitudine diradare i frutti appena usciti in modo da lasciarne di meno sui rami ottenendo migliori dimensioni e qualità dei frutti rimasti.

Varietà
In Italia si coltivano diverse specie di ulivo che si distinguono principalmente in due gruppi: olive da olio oppure olive da mensa. Le specie da mensa più comuni sono Ascolana, Bella di Spagna, Cerignola, Santa Caterina e Cucco; le specie da olio più comuni invece sono Coratina, Frantoio, Leccino, Pendolino.
Le varietà principali, nella quali si racchiudono poi le diverse specie (basti pensare che nel mediterraneo se ne contano più di mille), sono tre:

  • Cultivar da olio che contengono unÂ’elevata percentuale di lipidi e hanno unÂ’ottima resa per quanto riguarda la quantità di olio prodotto;
  • Cultivar da mensa che sono meno oleose ma tendenzialmente molto amarognole a causa dellÂ’alto contenuto di polifenoli; pertanto prima di utilizzarle come prodotto da tavola devono subire dei processi di riduzione del grado di amarezza, con metodi differenti;
  • Cultivar a duplice attitudine.

Parassiti e malattie
I nemici principali dellÂ’olivo sono:

  • La cocciniglia grande che attacca i rami e, succhiandone la linfa, forma delle sostanze zuccherine che favoriscono lo sviluppo delle fumaggini.
  • La mosca delle olive che, depositando le sue larve nei frutti, li fa marcire e cadere dallÂ’albero.
  • LÂ’occhio di pavone che si manifesta con macchie, grigie tutto intorno e rosse al centro, sulle foglie. Se un ulivo subisce un attacco del genere, le foglie tendono a cadere e la produzione si ferma.
  • La rogna dellÂ’olivo che si manifesta con delle escrescenze sul ramo che si ingrossa a dismisura fino a morire.
  • Altri nemici sono i lepidotteri e i coleotteri come tignola, rodilegno, fleotribo, oziorrinco.
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