Probabilmente è la regina tra i fiori. Coltivata da sempre, e regalata per rappresentare bellezza, eleganza, femminilità.

La rosa è senza dubbio uno tra i fiori più belli.
Appartenente alla famiglia delle Rosaceae, conta circa 150 varietà, e colori intensi a tinta unita oppure ibridi.
Coltivata in Europa, ma anche in Oriente, in Asia, la rosa è una pianta che cresce ad arbusti, piccoli alberelli di 20 centimetri che possono crescere anche per diversi metri.

Come si coltiva
Le rose si coltivano su qualunque tipo di terreno, a patto che la sua lavorazione avvenga in profondità.
Per la loro coltivazione, l’autunno è la stagione ideale, oppure d’inverno; il periodo della concimazione va realizzato nel periodo di ripresa vegetativa, utilizzando dello stallatico maturo.

Potatura
La potatura è fondamentale, e in sua mancanza il cespo ridurrebbe la grandezza del gambo e dei fiori, e progressivamente il numero dei petali. Nello stesso anno in cui si formano i rami si ha anche la fioritura. I germogli hanno origine dalle gemme situate sui rami.
Nei mesi di agosto e settembre successivi alla fioritura, il ramo lignifica.
Le diverse varietà si potano, tuttavia, tra la fine della stagione fredda e l’inizio della primavera, con la tagliatura dei rami secchi e lÂ’accorciamento di quelli nuovi. Può andar bene fine autunno, da fine novembre fino a febbraio/marzo, ma se il clima è troppo freddo, la potatura va rimandata all’inizio della primavera.
Utilizzando guanti e forbici “a becco”, si comincia dalla base osservandone l’attaccatura, tagliando i rami secchi, danneggiati, malati, poi quelli sani ma più vecchi. Il taglio va fatto un po’ più su della seconda o terza gemma.
A differenza delle varietà molto vigorose, le potature più energiche agevolano la rifioritura, ma occorre lasciare talvolta da due a sei gemme per ramo. Per non rischiare di far avvizzire il moncone, occorre che i tagli non siano fatti troppo in alto.
Se dopo il taglio i rami più vecchi di un anno non emetteranno alcun germoglio, allora significa che su quei rami non crescerà mai un fiore. Tuttavia, le piante della rosa si potano in maniera diversa a seconda del genere. Quando la pianta ha più di due anni, i rami di un anno vanno tagliati, facendo dei tagli di circa 15 cm. I rami vigorosi vanno lasciati, gli altri tagliati di gran lunga.
I fiori appassiti, quelli sotto le foglie più in alto, vanno eliminati. Le cosiddette “Polyantha” vanno potate a fine inverno, a maggio dopo la prima fioritura, e fino all’autunno.
Le “rose sarmentose” richiedono una potatura dei rami di tre anni e la curvatura delle cacciate di un anno. Le “rampicanti” si potano portando via i rami secchi e accorciando i nuovi. Per ottenere piante resistenti alla siccità e al freddo, in fase di semina si utilizza la rosa canina.

Parassiti
La rosa teme una grande varietà di insetti, che tuttavia è possibile combattere seguendo procedure particolari. Prima di intervenire con antiparassitari (molto utili contro gli insetti più visibili), occorre osservare la piante e fare una sorta di diagnosi, per capire con chi si ha a che fare.
Fra gli insetti più temuti ci sono quelli della famiglia degli “emitteri” (Afidi e Cocciniglia) che attaccano i petali e si nutrono dei boccioli. Contro di questi, si può realizzare una soluzione casalinga a base di sapone di Marsiglia mischiata a un po’ d’acqua calda e un po’ d’alcool. Fra i rimedi naturali contro gli afidi è efficace anche il peperoncino.
Ci sono poi “coleotteri” (Agrilo verde, Bostrico, Carruga, Cetonia dorata, Gracilaria piccola); “lepidotteri” (Bombice, Brotolomia, Crisorrea, Portesia); e “imenotteri” (Megachile, Rodite, Tentredine, Monofadno). Le larve e gli adulti di questi insetti, a vario titolo, attaccano il fusto e le radici, i petali e le gemme.
Altri nemici sono i “funghi” (Antracnosi, Cercosporiosi, Marsonina, Peronospora, ecc.), che provocano principalmente macchie, ma anche lesioni. È bene non annaffiare le rose con un irrigatore, specie nei giorni asciutti, perché le foglie bagnate potrebbero ammalarsi. Un altro trucco: gli afidi è possibile allontanarli mettendo spicchi d’aglio vicino alle radici. Se l’odore è troppo forte, in alternativa si può utilizzare il prezzemolo con lo stesso effetto.

Specie
Come detto, ne esistono più di 150. Fra le più conosciute, ci sono:

  • la Rosa Canina (o Rosa Selvatica Comune) di genere arbustivo, è una specie che si sviluppa nelle siepi, ai margini dei boschi;
  • la Rosa Muscosa, con petali contraddistinti da colori brillanti e una superficie lanosa-muschiosa particolarmente profumata. E arbusto con poche spine;
  • la Rosa Sericea, con un cespuglio che può crescere fino a due metri d’altezza, e rami spinosi. Presenta foglie caduche, lunghe dai 4 agli 8 centimetri;
  • e poi ancora la Rosa agrestis (detta Rosa delle siepi), la Rosa arvensis (Rosa cavallina); Rosa cinnamomea (Rosa cannella); Rosa dumalis (Rosa selvatica di montagna); Rosa gallica (Rosa serpeggiante); Rosa inodora (Rosa a odore debole); Rosa heckeliana (Rosa italica); Rosa montana (Rosa montana); Rosa pendulina (Rosa alpina); Rosa tormentosa, villosa, viscosa; ognuna con caratteristiche proprie.

Curiosità
Ogni rosa ha il suo significato
La “rosa canina” indica piacere e dolore, ma anche modestia. Indica chi è nato per vivere in tranquillità, ed è felice di vivere da solo.
La “rosa bianca”, o mistica, indica amore eterno, distante dalla passione terrena.
La “rosa rossa” indica passione, di un amore fedele, corretto, forte anche dinanzi alla morte. Il rosso, infatti, ricorda un simbolo religioso, cioè il sangue di Cristo.
La “rosa di colore rosa” indica serenità.
La “rosa gialla”, infine, rappresenta gelosia, invidia, altezzosità.

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