Descrizione e generalitÃ
L’anguria (nota anche col nome cocomero) è una pianta da frutto appartenente alla famiglia delle cucurbitacee. E’ originaria dell’Africa tropicale ed è nota all’uomo da circa cinquemila anni. Dapprima fu coltivata attorno le rive del Nilo, di cui abbiamo testimonianza in alcuni geroglifici. Furono poi i cristiani ad importare in Europa il frutto prelibato che attualmente risulta tipico delle nostre estati.
Il cocomero è un frutto particolarmente ricco di acqua e zuccheri, ipocalorico e rinfrescante, amato per le diete e nelle giornate d’intensa calura. Generalmente l’anguria è rossa, ma forma e dimensioni possono variare a seconda delle specie.
L’anguria è un frutto tipicamente estivo, ha bisogno di temperature calde (perfette attorno ai trenta gradi) e per questo motivo la semina può essere fatta solo in primavera per avere i primi frutti maturi ad agosto. Dire semina in primavera è tuttavia eccessivamente generale, infatti occorre regolarsi in relazione al tipo di regione. Qualora si viva in una regione calda già a marzo si può pensare di piantare l’anguria, se invece si vive in una regione fredda è preferibile attendere maggio; una gelata improvvisa può compromettere il raccolto o addirittura uccidere irrimediabilmente le piantine.
Specie
L’anguria e il cocomero sono i nomi comuni per un frutto che andrebbe propriamente chiamato cucurbita citrullus che comprende numerose specie, molto differenti tra loro:
- Anguria Or Flora. Matura molto velocemente, in circa 77 giorni. Ha una forma oblunga ed un colore verde intenso con striature più chiare. E’ adatto ai lunghi trasporti.
- Anguria Rosolio. E’ un’anguria con un peso medio di 12-14 kg, con buccia a striature di colore verde scuro regolari. La polpa interna è molto rossa. Matura in circa 85 giorni.
- Cocomeri tondi. Forma sferica regolare, con buccia verde scuro senza striature e polpa interna rossa. Il peso è sempre intorno ai 8 kg.
- Anguria fascino. E’ una variante sugar baby, pesa attorno a 7 kg. Presenta una buccia sottile di colore verde scuro e polpa rosso brillante. Si coltiva bene in serra e regge ottimamente il trasporto.
- Mini cocomeri. Pesano al massimo 3 kg, sono sempre tondi e con buccia verde e striata di bianco. Resistono bene alle malattie dell’apparato radicale e fogliare.
- Sugar Baby. E’ un’anguria ibrida, con polpa rossa senza semi e buccia poco spessa e di un verde lucido scuro.
- Cocomeri a polpa gialla. Si differenziano per la polpa gialla con semini neri. La buccia è verde chiaro con striature. Ha un sapore succoso ed esotico.
Coltivazione
Contrariamente a quanto si possa pensare, l’anguria può essere anche coltivata in vaso. Certamente sarà necessario un vaso sufficientemente grande, almeno di 50 cm (che sia tondo o che sia rettangolare). Un’accortezza importante è quella di scegliere vasi in terracotta piuttosto che di plastica perchè il materiale è importante per la traspirazione. La terracotta consente alle radici ed al terreno di ossigenarsi ed è l’unico materiale utile in questo caso.
Il terriccio va preparato a dovere, uguale nel caso della coltura in vaso ed in quella a campo aperto. Il terreno deve essere da giardino, drenante, con sabbia fine o torba, meglio se arricchito con fosforo e potassio. Sul fondo si deve applicare l’argilla espansa che risulta importante per garantire il reflusso dell’acqua.
Una volta preparato il terriccio si possono versare i semi di anguria in una buca profonda cinque centimetri circa (si comprano facilmente nei negozi specializzati), vanno poi ricoperti di terra ed annaffiati quanto basta.
L’anguria richiede un terreno umido, ma non acquitrinoso. Si possono utilizzare fertilizzanti per piante da frutto e, poco a poco, si assisterà alla crescita dell’anguria.
Nel caso in cui si coltivi in campo aperto, la preparazione del terriccio deve avvenire quattro settimane prima della semina. Si devono ricavare fosse profonde trenta – trentacinque centimetri, da riempire di stallico. Ogni buca deve essere equidistante dalla successiva almeno un metro e mezzo circa ma – a seconda dello spazio disponibile- sarebbe preferibile una distanza di due metri o più. I semi andranno apposti a circa cinque centimentri di profondità .
Quando nascono le prime piantine, è bene diradarle, ossia scegliere le più forti ed eliminare le altre. L’anguria è una pianta che cresce velocemente e produce in breve tempo piantine lunghe e robuste. Sebbene l’anguria sia una pianta che ami il caldo, l’eccessiva calura estiva può arrecarle danni. Se il sole è forte ed insistente è preferibile organizzare coperture per le ore di punta, magari con della paglia.
Il momento giusto per raccogliere il frutto si riconosce percuotendolo, se il suono ottenuto è sordo allora il frutto è maturo; allo stesso tempo un frutto pronto per essere raccolto mostra un disseccamento del pedulcolo e la scomparsa della pruina, patina che ricopre i frutti in fase di crescita. Ad ogni modo, per la raccolta indicativamente sono sempre necessari almento quattro mesi dalla semina.
Le angurie non vanno sottoposte a potatura o cimatura.
Malattie e parassiti
L’anguria teme le escursioni termine, le gelate, il sole troppo forte e i ristagni d’acqua. Alcuni insetti possono aggredire il cocomero e comprometterne la salute, si tratta per lo più di afidi, grillotalpa, maggiolino e peronospora. L’anguria può inoltre contrarre crittogame, nerume, muffa grigia, tutti dipendenti dagli eccessivi ristagni d’acqua che per questo vanno assolutamente evitati.
Il cocomero non può essere coltivato a lungo nello stesso terreno in cui siano state coltivate altre cucurbitacee. Questo fenomeno è noto come ristoppo e si manifesta con la proliferazione di alcuni funghi patogeni nel terreno che possono insidiare l’anguria e comprometterne le radici.
Per evitare la contrazione di iodio e peronospora si possono fare trattamenti preventivi a base di solfato di rame.
Utilizzi
L’anguria è apprezzata per il proprio sapore, quindi principalmente a scopi alimentari. Buccia e polpa vengono talvolta intagliati a scopi ornamentali.