Descrizione e generalità

fruppo papaya La Papaya, più propriamente Carica Papaya, è un albero da frutto che nasce in America Centrale e nel sud del Messico ma viene coltivata anche nelle isole Hawaii, in Brasile, in Israele e – con alcune difficoltà – anche in Sicilia.

La famiglia di questo arbusto da frutto è quella delle Caricacee ed ha una biologia complessa. Si tratta propriamente di una erbacea perenne a portamento arboreo, caratterizzata da un lungo e grosso fusto e foglie enormi. La papaya è capace ci crescere molto rapidamente e di estendersi fino a 20 metri di altezza. Per questa sua predisposizione vive con estrema difficoltà negli spazi piccoli e quindi mal sopporta la coltivazione in vaso.

Il fusto presenta un colore grigiastro-bruno che diventa sempre più fibroso col passare degli anni. Nonostante l’ampia estensione in altezza, le radici si distendono fino a circa 30 centimetri nel terriccio. Anche le foglie stupiscono per loro grandi dimensioni, lunghe trai 40 ed i 70 cm e larghe circa 26 cm. Si tratta di foglie profondamente lobate che sono concentrate tutte nella porzione superiore dell’arbusto, dotate di un picciolo molto lungo.

La riproduzione della pianta di papaya dipende dai fiori che possono maschili e femminili, oltre che ermafroditi. I fiori maschili si riconoscono perché sono lunghi e ascellari, mentre quelli femminili sono riuniti in piccoli gruppi, ad ogni modo entrambi i sessi sono di colore giallastro.

Per riprodursi la pianta ha bisogno che gli insetti la aiutino a mettere in contatto i fiori dei due sessi. Il frutto di papaya, apprezzato per il suo gusto e la propria versatilità culinaria, si presenta come una grande bacca dalla forma ovale e allungata, con dimensioni tra i 10 e i 25 cm, con larghezza tra i 7 e i 15 cm. Il frutto appena nato è verde ma il suo colore tende sempre di più verso il giallo con l’avanzare della maturazione, fino ad arrivare a striature arancioni.

Il frutto ricorda vagamente piccoli meloni, con una buccia sottile ed una polpa abbondante, tenera e succosa. Come precedentemente accennato, nel suo habitat ideale la papaya cresce molto velocemente, passano infatti pochi mesi dalla messa in dimora alla fioritura. Per essere ideale, l’habitat deve avere una temperatura attorno ai 25 gradi centigradi, al di sotto di questa soglia la fioritura rallenta, al di sopra di questa soglia fa troppo caldo e non riescono a riprodursi i fiori ermafroditi rendendo di fatto sterile la pianta.

specie piante

Specie

La papaya può avere un frutto con colorazione diversa a seconda della specie. Verde, giallo, arancione o rosa, sono i colori più diffusi. Le specie riconosciute sono il risultato del lavoro dei coltivatori che hanno scelto di usare i fiori ermafroditi (data la produzione di frutti più dolci e quindi maggiormente apprezzati e vendibili) per ottenere piante di media altezza, resistenti al marciume radicale e aventi frutti al di sotto dei 500 grammi. Sono di questa natura le Papaya Solo, Kapoho Solo e Sunrise.

Le Hortus e Honey Gold si differenziano per un frutto più grande e una maggiore resistenza al freddo.

Coltivazione

trattore terreni Fermo restando che il clima ideale è con temperatura attorno ai 25°, in Italia il periodo migliore per la semina della papaya sono i primi giorni di giugno. In questo periodo dell’anno il clima, generalmente, è tale da non richiedere l’ausilio di serre o protezioni di varia natura. Ovviamente in serre col clima controllato, si possono fare semine in tutti i periodi dell’anno. In ogni caso la semina della papaya richiede alcune fasi preliminari. Anzitutto i semi vanno posti a bagno per 24 ore, in acqua a temperatura ambiente. Trascorse queste ore, vanno ulteriormente risciacquati, questa volta però con dell’acqua corrente. I semi richiedono un terriccio soffice e ben drenato per essere correttamente posti a dimora. In circa 70/90 giorni le piantine crescono abbastanza per essere rimaneggiate e poste singolarmente.

Prima di procedere con della concimazione è preferibile attendere almeno un anno di vita per le giovani piantine. L’ideale è sempre lo stallico puro, ma se il letame non dovesse essere disponibile si può ripiegare su concimi liquidi. Questi ultimi dovrebbero essere a base di azoto, fosforo e potassio, alternativamente.

Nel caso della concimazione in vaso, si possono porre le piantine all’aperto, l’importante sarà garantire la protezione dagli eccessi di sole e vento. Quando le temperatura notturne si abbassano notevolmente è preferibile mettere le piantine a riparo, magari al coperto.

La papaya non richiede potature speciali, è però preferibile seminare le diverse piante a 3 metri x 3 metri di distanza. I frutti si possono raccogliere a mano, tra novembre e giugno.

Malattie e parassiti

parassiti piante La papaya non ha particolari malattie o parassiti, più che altro richiede un terriccio ben drenato giacché, qualora non lo fosse, la pianta corre il rischio di veder marcire le proprie radici. E’ importante che la temperatura non scenda mai sotto gli 0° ed anche in inverno si deve poter mantenere un clima adatto ad una pianta esotica, quindi attorno ai 15°.

Utilizzi

consigli giardinaggio La papaya viene principalmente apprezzata a scopi alimentari, mangiata come frutto o usata per ricavarne il succo. Le sue proprietà la rendono adatta anche in medicina, infatti, nei laboratori si estrae la papaina che sarebbe un principio attivo capace di favorire la digestione delle proteine. La stessa papaina è alla base della produzione di numerosi cosmetici, birre ed integratori alimentari.

Una piccola curiosità: il succo di papaya verde viene versato sulla carne durante i barbecue, per conservare la carne il più possibile tenera e succosa.

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