Origini e diffusione
L’albero di fico è un albero da frutto con una storia antichissima con origini nell’Asia Minore, probabilmente dalla Siria, introdotto ormai da moltissimi anni in tutti i paesi del bacino del Mediterraneo tra cui si distinguono la Turchia e il Nord Africa; per l’Europa il primato va all’Italia e alla Grecia. Questo albero si adatta ad un clima temperato viste le sue origini tropicali: è una pianta particolarmente resistente alla siccità.

Descrizione
Appartiene alla famiglia delle Moracee ed è caratterizzato da un tronco corto e goffo con diametro di circa 20-25 cm e un’altezza media di 5-6 metri (raramente raggiunge gli 8 metri).
Il suo apparato radicale è molto espanso ma piuttosto superficiale: se il terreno è permeabile le radici non vanno oltre i 6 cm di profondità. Quindi fate attenzione al suo posizionamento se volete piantarlo nel vostro giardino: se l’albero diventa molto grande (starà a voi potarlo per farlo rimanere piccolo) è meglio tenerlo distante da qualunque muro almeno 10 metri. Per questo è meglio affidarsi a qualcuno che li conosca molto bene.
Come molti pensano, i fichi non sono i frutti dell’albero di fico ma piuttosto delle inflorescenze con fiori maschi e femmine all’interno dello stesso “ricettacolo cavo” dove maturano i veri e propri frutti avvolti da una pelle che esternamente si presenta sottilissima e tenera, mentre è bianca e carnosa nella parte interna. I frutti all’interno appaiono come semi, e ognuno di essi ne può contenere da 30 a 1600.

Tipi e varietà
Esistono innumerevoli varietà di quest’albero che si distinguono tra loro secondo parametri che li caratterizzano: la produzione, la coltivazione, la forma del “frutto” e la destinazione del prodotto. Le tre varietà di fico più rappresentative in Italia sono:

Il Brogiotto, pregiato per il suo gusto dolcissimo e il suo colore nerastro;

Il Dottato, particolarmente apprezzato nella produzione di frutti secchi, con la buccia di color verde chiaro e una buona polpa dolce.

Gli alberi da Verdino, i più diffusi in Italia, la cui buccia si presenta verde e brillante e la polpa rossiccia e dolciastra. La pianta può arrivare a dare anche due produzioni di frutti l’anno.

Coltivazione
Il fico può essere coltivato su una vasta gamma di terreni tra cui sabbia, terriccio, laterizi o calcare, a condizione che sia sufficientemente profondo per il drenaggio. È fondamentale prestare la massima attenzione alla gestione dell’umidità del suolo: la maggior parte delle radici si trovano in prossimità alla superficie e sono difficilmente asciugabili.
È importante, poi, tenere sotto controllo l’acidità del terreno: un pH superiore a 6,5 potrebbe comprometterne la rigogliosità.
Appena piantati, gli alberi devono essere mantenuti ben irrigati finché la pianta non si è completamente stabilizzata. È consigliabile, poi, posizionarlo al riparo dal sole ed è essenziale porre particolare attenzione a contenere le radici senza lasciarle diffondere liberamente per migliorare l’apporto d’acqua specie durante i periodi torridi.
Riprodurre questi alberi è molto facile. Il modo più semplice è quello di prendere delle talee prive di foglie di circa 6 centimetri di altezza e posizionarle in un vaso con una buona quantità di terriccio. È necessario attendere che le radici siano ben formate prima di poterlo trapiantare.
Nel periodo della semina sono altamente sconsigliati i fertilizzanti.
I fichi sono pronti per la raccolta quando il frutto si rompe sul gambo e la buccia esterna è ben colorata, quindi per una raccolta di qualità superiore è necessario attendere che i frutti maturino completamente sulla pianta.
La potatura degli alberi di fico normalmente avviene di rado: è consigliabile una riduzione della quantità di foglie nei rami principali nel mese di giugno, e la rimozione di tutti i frutti entro il mese di settembre.

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