L’Echinocactus è una pianta succulenta della famiglia delle Cactacee.
Il nome scientifico di questa pianta deriva dal greco Echinos che significa porcospino, per l’evidente somiglianza tra la pianta e lÂ’animale.
Questa pianta, volgarmente conosciuta come “palla d’oro” o “cuscino della suocera”, è un cactus che può avere forma cilindrica o tondeggiante con diverse costolature rialzate e tonde completamente ricoperte da spine bianche e piuttosto rigide.
La pianta è originaria dell’America centro-settentrionale e, se cresce in un ambiente spontaneo, può raggiungere i 90 centimetri di diametro; anche in ambiente domestico, in vaso può raggiungere 70 centimetri di diametro. Questo però avviene in moltissimi anni, essendo l’Echinocactus una pianta molto longeva. La pianta adulta produce dei fiori a forma di imbuto di colore giallastro che raggiungono la lunghezza di 5-7 centimetri.
Esposizione e annaffiatura
Queste piante necessitano di molta luce, quindi se tenute in appartamento, bisogna scegliere zone molto luminose. In base alla loro grandezza, possono essere tenute in vasi di coccio dai 10 ai 30 centimetri.
In inverno è preferibile tenere l’Echinocactus in zone la cui temperatura non scenda al di sotto dei 5 gradi ed è inoltre consigliabile evitare completamente di effettuare irrigazioni. Solo una nebulizzazione diretta alla pianta, ma non al terriccio, può risultare utile per evitare l’eccessiva disidratazione, soprattutto se la pianta è tenuta in appartamento.
In estate invece, lÂ’Echinocactus deve essere preferibilmente tenuto allÂ’esterno, in zone soleggiate, e annaffiato abbondantemente, evitando comunque il ristagno di acqua, come per tutte le piante succulente.
Terreno e rinvaso
Come per la maggior parte delle piante succulente, anche l’Echinocactus vuole un terreno a prevalenza sabbioso e ben drenato, preferibilmente cosparso di ciottoli di argilla che favoriscano il drenaggio dell’acqua, evitando il ristagno. Il rinvaso di questa pianta è un’operazione abbastanza delicata perché bisogna stare molto attenti a non rovinare le spine e quindi, quando è necessario, è consigliabile effettuarlo in primavera.
Concimazione
L’Echinocactus è una pianta a crescita molto lenta e il concime da usare deve essere preferibilmente a bassa concentrazione di azoto, e a base di fosforo molto diluito, come lo sono in generale i concimi per piante grasse. Le concimazioni possono essere effettuate ripetutamente nel corso dell’anno, mediamente una volta ogni due mesi.
Moltiplicazione
La moltiplicazione di questa pianta avviene per semina ed hanno una crescita piuttosto lenta. L’Echinocactus è una pianta succulenta della famiglia delle Cactacee.
Questa pianta, volgarmente conosciuta come “palla d’oro” o “cuscino della suocera”, è un cactus che può avere forma cilindrica o tondeggiante con diverse costolature rialzate e tonde completamente ricoperte da spine bianche e piuttosto rigide.
La pianta è originaria dell’America centro-settentrionale e, se cresce in un ambiente spontaneo, può raggiungere i 90 centimetri di diametro; anche in ambiente domestico, in vaso può raggiungere 70 centimetri di diametro. Questo però avviene in moltissimi anni, essendo l’Echinocactus una pianta molto longeva. La pianta adulta produce dei fiori a forma di imbuto di colore giallastro che raggiungono la lunghezza di 5-7 centimetri.
Malattie e rimedi
L’Echinocactus generalmente non è facilmente attaccato da malattie specifiche. Tuttavia se viene coltivato in un ambiente troppo fresco e umido, può incorrere nell’attacco di afidi e malattie fungine; pertanto è consigliabile, nei periodi più umidi, effettuare un trattamento preventivo con insetticida ad ampio spettro e fungicida. A volte la pianta può subire anche un attacco dalla cocciniglia. In tal caso si consiglia di utilizzate un bastoncino cotonato con dell’alcol per eliminare i parassiti.