Descrizione generale e diffusione
Il nome scientifico del basilico è Ocimum basilicum. Si tratta di una pianta erbacea annuale che appartiene alla famiglia delle Lamiaceae.
Le origini del basilico, come pianta spontanea, sono state rintracciate in Asia e in India. Da lì si è poi diffuso in Medio Oriente passando per la Grecia e arrivando in Italia nell’epoca di Carlo Magno.
Come abbiamo già detto, il basilico è una pianta annuale di tipo erbaceo. Il massimo che può raggiungere come altezza sono 60 centimetri. È costituita da un fusto eretto centrale dal quale partono poi i rami secondari sui quali crescono le foglie, in posizione opposta.
Le foglie, a seconda delle diverse specie, possono andare da un verde pallido ad un verde brillante ma, in ogni caso sono lisce e lucide e a volte presentano una superficie bollosa. La loro forma è ovale e lanceolata e possono avere una lunghezza che va dai 2 ai 5 centimetri.
I fiori sono piccoli e profumati e si formano al di sopra di una coppia di foglie, di solito in mazzi circolari da sei. Il loro colore va dal biancastro al rosa, in una corolla di petali irregolari. La fioritura avviene in estate inoltrata. I frutti del basilico sono rappresentati da piccoli semi di un millimetro circa di colore marrone scuro o nero e sono contenuti in gruppi da quattro allÂ’interno della corolla.

Coltivazione
Nel nostro territorio questa pianta non si è mai naturalizzata e pertanto cresce solo se coltivata.
L’habitat ideale della pianta di basilico è in pieno sole e con temperature tra i 20 e i 25° C. Quindi il clima mediterraneo è l’ideale per la sua crescita. Se la si tiene in zone più calde di così sarà necessario innaffiarla più frequentemente. Inoltre non sopporta temperature che vadano al di sotto dei 10° C. È anche consigliato tenere la pianta di basilico dove c’è molta luce. La luce infatti favorisce la traspirazione delle foglie che renderà il loro profumo ancora più intenso.
Quanto alle innaffiature devono essere piuttosto abbondanti, evitando però con cura i ristagni d’acqua che possono essere deleteri. Pertanto si consiglia di utilizzare un terreno ben drenato. Per lo stesso motivo è inoltre consigliabile innaffiare durante il giorno e non la sera e spruzzare le foglie con acqua tiepida.
Il basilico fiorisce in estate, tra giugno e settembre. Per allungare il ciclo di vita della pianta (che finisce quando i fiori producono i semi) è consigliabile cimarla regolarmente, eliminando gli apici vegetativi e i fiori. Tuttavia, se si vogliono raccogliere i semi per la semina e la produzione dell’anno successivo, si consiglia di lasciare procedere la fioritura solo su alcuni fusti che diventeranno però legnosi e smetteranno di produrre foglie.
Per quanto riguarda la riproduzione della pianta, essa avviene per semina, preferibilmente nel periodo primaverile in modo che le temperature non siano troppo basse. La semina più efficace è quella effettuata in serra, ma è proficua anche quella in vaso purché i vasi seminati vengano tenuti al riparo e ad una temperatura intorno ai 20° C. Successivamente, quando le piantine sono spuntate e hanno emesso quattro o cinque foglie, si può effettuare il rinvaso nel terreno (generalmente tra aprile e maggio).
Il basilico gradisce molto gli elementi fertilizzanti. Purtroppo è anche soggetto a malattie che possono non far ottenere il massimo dalla pianta, soprattutto quelle di funghi parassiti come il Fusarium oxysporum e il Botrytis cinerea, che producono un marciume grigio sulle foglie. Considerato il suo uso culinario comunque si sconsiglia qualsiasi tipo di intervento con trattamenti chimici.

Basilico serra
Basilico in serra
Pianta basilico
Basilico
Basilico in fiore
Fiore

Raccolta
La raccolta delle foglie va effettuata tra giugno e settembre, aspettando comunque che le foglie abbiano raggiunto il massimo del loro sviluppo. Le foglie vanno recise alla loro inserzione con il fusto. Le estremità fiorite vanno cimate tra luglio e settembre, tagliando con una forbice affilata al di sotto di due o tre foglie rispetto alla fioritura.

Conservazione
Per mantenere il più a lungo possibile la freschezza e il profumo delle nostre foglie di basilico possiamo tranquillamente congelarle dopo la raccolta. Inoltre esse possono essere conservate anche tramite essiccazione che deve essere effettuata in un luogo ben asciutto, aerato e in ombra; essiccarle al sole infatti equivarrebbe solo a farle seccare rovinandole e non conservandone le caratteristiche peculiari. Un altro metodo di conservazione è quello di porre le foglie intere in olio d’oliva con sale in vasetti di vetro, lontano dalla luce e dall’umidità.

Varietà più comuni
Gli esperti hanno classificato oltre 60 varietà diverse di basilico che si distinguono sia nell’aspetto che nell’aroma e nel gusto. Qui elencheremo le specie più comuni e più usate:

  • Ocimum Basilicum è il basilico comune che, quando fresco, ha un sentore di chiodi di garofano.
  • Basilico genovese, altrimenti conosciuto come “Genovese gigante” : in Italia è il più diffuso e conosciuto, soprattutto perché impiegato nella produzione del famoso pesto genovese. Ha foglie molto larghe e il suo aroma racchiude essenze di gelsomino, liquirizia e limone. Questo basilico si fregia anche della Denominazione di Origine Protetta.
  • Basilico fine verde, o basilico “piccolo” ha foglie allungate e un profumo più fresco e meno pungente.
  • Basilico thailandese, della varietà Thysiflora ha un aroma vicino a quello della menta e dei chiodi di garofano ed è molto usato nei piatti a base di frutti di mare.
  • Basilico porpora messicano, o “Purple Ruffles” ha foglie molto decorative soprattutto per il loro caratteristico color porpora, dal gusto dolce che lo rende ideale nella preparazione di insalate.
  • Basilico messicano, detto anche “Cinnamon” per il suo gusto particolare che ricorda quello della cannella. Produce dei fiori color porpora.

Utilizzi
Il basilico è prima di tutto una pianta aromatica molto usata in cucina. È consigliabile utilizzarlo quando è fresco e aggiungerlo ai piatti a fine cottura in quanto, quando eccessivamente cotto, perde quasi completamente il suo caratteristico aroma. Prima di utilizzarlo si può anche pestare in un mortaio in modo da liberarne l’olio essenziale dal quale si sprigiona meglio il suo profumo. Se lo si deve conservare in frigorifero, si consiglia di non farlo per oltre due giorni e di tenerlo avvolto in un canovaccio. Il congelamento è invece il sistema che ne garantisce meglio la conservazione dell’aroma. Quando si utilizza il basilico risulta piuttosto difficile abbinarlo ad altre erbe aromatiche come il prezzemolo, il rosmarino o il timo perché hanno tutti sapori molto particolari che non si combinano tra loro. Il basilico è, insieme a formaggio, pinoli, aglio e olio di oliva, l’ingrediente base per la preparazione del pesto genovese, salsa tipica della zona di Genova, ma conosciuta in tutto il mondo. Le foglie di basilico possono inoltre essere usate per insalate e carne ed esaltano moltissimo il gusto dei sughi preparati con pomodori freschi. Dal suo olio essenziale si ricavano anche profumi e liquori.
In erboristeria le foglie di basilico, lasciate in infusione per qualche minuto, vengono utilizzate come stimolatore del processo digestivo e come antispastico delle vie digerenti. Inoltre il basilico è indicato anche come antimicrobico, antinfiammatorio e collutorio. Il suo olio essenziale poi può essere usato per effettuare massaggi contro dolori muscolari e reumatismi.

Curiosità
La prima curiosità legata a questa pianta viene dall’etimologia del suo nome. Sembra infatti derivi dal greco basilikòs, che vuol dire “regale”, quasi a voler sottolineare l’importanza di questa pianta che nelle chiese ortodosse viene ancora usata per decorare gli altari proprio perché leggenda vuole che intorno alla tomba di Cristo Risorto ci fossero diverse piantine di basilico.
I contadini messicani la consideravano un potente talismano e usavano portarne qualche foglia con sé per attirare ricchezza o anche l’amore di una donna (la pianta infatti era sacra alla dea dell’amore).
Un’altra proprietà del basilico è quella di fare da deterrente per insetti quali mosche e zanzare, quindi, quale rimedio migliore contro questi fastidiosi insetti, soprattutto in estate, se non quello di collocare dei vasi pieni di basilico sui nostri balconi e nei nostri giardini?

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