L’Ailanto è una pianta originaria della Cina che appartiene alla famiglia delle Simarubacee, varietà di alberi presenti soprattutto nelle zone equatoriali del nostro pianeta.
Si caratterizza per essere una pianta che raggiunge in breve tempo altezze considerevoli, e per attecchire con molta facilità su qualsiasi terreno. E’ considerata una pianta infestante, in quanto dalle sue lunghissime radici (raggiungono anche i 25 metri di estensione) prendono vita moltitudini di piccoli arbusti.

Purtroppo l’Ailanto è conosciuto anche per una peculiarità poco apprezzata: le sue foglie emanano un odore davvero sgradevole. E’ chiamato anche albero del cielo o albero del sole, in quanto tende a svettare sopra ogni altra forma di vegetazione, e presenta la parte iniziale del tronco senza ramificazioni.
Il tronco è esile e slanciato con una corteccia senza grinze di colore grigio chiaro. Le foglie sono allungate ed opposte, formate da un numero dispari di foglioline (imparipennate), di colore verde oliva dalla parte della lamina superiore, mentre quella inferiore è di un verde più scuro. Il picciolo è di dimensioni ridotte all’attaccatura dei rami e si estende lungo l’intera foglia, determinando in tal modo una nervatura penninervia, cioè composta da altre nervature secondarie che raggiungono il bordo fogliare.
I fiori a forma di pannocchia o a forma di spiga, tendono al giallino, sono generalmente unisessuali e a differenza delle foglie emanano un profumo delicato. I frutti prodotti, sono delle samare a forma di ali, di colore bruno, e contengono un solo seme.

La coltura di questa pianta in Italia è stata legata alla sperimentazione degli allevamenti di lepidottero per la produzione della seta, ma i risultati non furono gratificanti e l’Ailanto è diventato un arbusto particolarmente invadente, in grado di crescere anche su terreni poco fertili e pietrosi, e di diffondersi anche in maniera incontrollabile se non viene estirpata radicalmente.
Molto apprezzata da parte degli apicoltori per la produzione del miele, l’Ailanto è una pianta che trova un importante impiego per il rimboschimento dei terreni, e nelle zone in cui vi è un elevato rischio idrogeologico. Il suo utilizzo come pianta ornamentale è sconsigliato se non si dispone di ampi giardini o vasti terreni, a causa delle foglie maleodoranti.

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